Per spiegare che cos’è Shakespeare is a designer partiamo da quattro semplici esempi.
“Salve, la presente per indicarle che è stato tutto correttamente fatto”
“Ciao volevo avvisarla che abbiamo fatto tutto”
“Ciao, tutto fatto!”
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Provate a leggere un qualunque classico di 200 anni fa e confrontatelo con un qualunque libro della classifica di oggi. Ancora, leggete un testo di una lettera di 30 anni fa. Poi una mail di 20 anni fa. Poi un messaggio su Facebook. Uno a doppia spunta su Whatsapp. Un DM su Instagram. Infine aprite uno slack aziendale e guardate la maggior parte dei commenti con gli emoji.
Si parla sempre di come la tecnologia abbia accelerato le nostre vite negli ultimi 30 anni, partendo dal sogno di un personal computer in ogni casa fino a definere oggi “realtà” un mondo che non si può toccare ma si vede: è metafisico. E sta già iniziando a creare i primi posti di lavoro con i primi eventi, i primi progetti e le prime esperienze attraverso un visore.
Gli impatti di queste tecnologie li viviamo ogni giorno. Così come è cambiato il nostro modo di stare al mondo, fare esperienze, è cambiato il nostro modo di comunicare, parlare, condividere e raccontare. Se prima usavamo 11 parole per raccontare un concetto semplice come l’aver portato a termine qualcosa, adesso utilizziamo un’emoji. Perché è tutto diventato visivo.
O anche, perché è tutto diventato visivo?
L’obiettivo di questa sezione del blog è rispondere a questa domande e fornire strumenti pratici su come muoversi al meglio in un mondo dove l’informazione ha un impatto importantissimo sulle nostre vite personali, lavorative, vendite, brand, accordi economici, politici. Capire il linguaggio, le sue sfumature e gli strumenti odierni rappresenta la base per essere efficaci in un contesto complesso.
Shakespeare Is A Designer vuole quindi raccontare l’intreccio tra la sfera della scrittura e quella visiva e di come ognuno di noi ne può trarre il meglio dal punto di vista personale e lavorativo.
Perché se Shakespeare fosse vissuto oggi, per generare un impatto importante (come ha realmente fatto nella sua epoca) oltre ad essere scrittore-attore- imprenditore avrebbe forse aggiunto anche la qualifica di designer al suo bagaglio di competenze. Saper comprendere il linguaggio di oggi, progettare e sintetizzarlo intrecciando piano verbale e visivo è la base per comunicare.