Il numero di Millionaire di questo mese siapre con un interessante editoriale di Eleonora Chioda ed una famosa citazione di Theodore Roosevelt, ripresa da una delle menti più illuminate del nostro tempo: Alec Ross. Una frase sulle cose straordinarie per ritrovare la motivazione che recita così:
É molto meglio osare cose straordinarie, vincere gloriosi trionfi anche se screziati dall’insuccesso, piuttosto che schierarsi tra quei poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori. Nè vittorie né sconfitte. Perché vivono nel crepuscolo grigio.
Le parole sono la droga più forte dell’umanità affermava lo scrittore Kipling e una frase come questa ha davvero il potere di accendere gli animi. O meglio ri-accendere. Perché ci siamo spenti per la pandemia, per la crisi, per la complessità di essere umani o anche per l’incertezza di tempi che cambiano velocemente. E molto spesso il non essere in grado di stare dietro a questi cambiamenti. Abbiamo bisogno di frasi di motivazione costanti per carburare. Ce lo dimostrano i libri di autoaiuto, ad esempio. Ho amici che non leggono più romanzi (che hanno il potere di ricordarci il nostro lato emotivo ed empatico) ma solo saggi. Perché sono in cerca di risposte e di formule. Come me e forse un po’ come tutti in questo momento.
Ce lo dicono anche i molteplici tipi di coaching che stanno prendendo piede. Sta a noi scegliere bene e ricordarci che non tutti sono strateghi e motivatori come Roberto Mancini (Forza Italia!). Ma la verità è che siamo affamati di più frasi come Theodore Roosevelt per ricordarci che esiste quello stato di grazia in cui siamo in grado di creare cose straordinarie e soprattutto di accorgerci che sono intorno a noi.
Non ce ne accorgiamo forse perché siamo sommersi da troppa “roba”. Come quando sei in una soffitta piena di cose accumulate e piene di polvere e non riesci a trovare quel piccolo tesoro nascosto. O il famoso ago nel pagliaio. Occorre quindi fare spazio, pulizia e ordine.
O ancora, abbiamo difficoltà a creare cose straordinarie perché ci sembrano troppo lontane da noi. Per andare nel concreto, facciamo un esempio con la tecnologia. Il resto d’Europa ha iniziato a collezionare unicorni (startup che hanno la valutazione di 1Billion) mentre in Italia siamo ancora in attesa. Da parecchio tempo.
Occorre più fiducia, sicuramente. Ma non solo. Noi italiani pensiamo troppo e quindi abbiamo anche più dubbi rispetti ad altri Paesi che coltivano l’American Dream o la fiducia nella società. Fiducia nella meritocrazia. Fiducia nel progresso, nella costruzione di una società più inclusiva e a misura d’uomo. Fiducia in generale. Però ci stiamo muovendo con consapevolezza e questa è la cosa più importante di tutte! Non rimanere fermi ma andare in una direzione precisa.
Dato che questo post è iniziato con una citazione, mi sembra giusto usarne un’altra anche per concluderlo. E questa volta di una delle più grandi menti italiane.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Lucio Anneo Seneca